Il mentalismo aiuta il successo di un meeting

mentalismo

Giocare col paranormale… e aumentare l’interesse e il coinvolgimento sul tema centrale del meeting.

1. Perché si partecipa a un meeting?
Spesso si partecipa a un meeting per ragioni collaterali, come ad esempio: fare nuove conoscenze, aumentare la propria visibilità all’interno del settore, oppure, molto semplicemente, avere un’ottima occasione per fuggire dalla routine lavorativa.
La sfida del planner, però, è fare in modo che le persone siano sinceramente interessate all’evento e quindi desiderose di partecipare per quello che è e che promette.

Concerto 2. Suscitare l’interesse è il compito (o l’ossessione) del planner
Alcuni meeting planner decidono di aumentare l’interesse dei partecipanti con l’ingaggio di un artista o di un oratore famoso. Questa strategia, che produce certamente il gradimento, non necessariamente accenderà nei presenti quel vero interesse accennato prima: l’esibizione di un cantante o di un oratore, infatti, regalerà emozioni e momenti di coinvolgimento piacevoli e intensi, ma anche se l’argomento della performance sarà attinente a quello del meeting, non c’è alcuna certezza che nelle persone si apriranno le porte del desiderio e della curiosità su ciò che succederà dopo l’intervento dell’artista. Ed è questo, invece, il nostro obiettivo.

3. Un esempio concreto
Immaginiamo che il tema del meeting sia il “teamwork”. E immaginiamo due scenari, entrambi coerenti col tema:
1. Sale sul palco un oratore carico di energia e di entusiasmo e fa un discorso molto suggestivo sull’importanza di “fare team” per raggiungere un obiettivo comune. Lo arricchisce con una reale testimonianza di “storia di successo” piena di episodi in cui lo spirito di squadra è stato decisivo per la riuscita dell’impresa.

Non basta un discorso entusiasmante per fare team

2. Buio: il cono di un solo riflettore è puntato su una cassa misteriosa al centro del palco, chiusa con un lucchetto. Le luci si accendono e il performer, dopo le presentazioni e qualche battuta, si rivolge a te e ti invita a pensare alla possibile combinazione del lucchetto, un numero di quattro cifre.
LucchettoPoi ti chiede di salire sul palco e provare ad aprire il lucchetto con la combinazione che hai in mente: il lucchetto non si apre. Il performer chiede la stessa cosa ad altre tre persone scelte a caso che, uno alla volta, salgono sul palco: il lucchetto non si apre in nessuno dei casi. Adesso siete in quattro sul palco e il performer vi invita al rituale della concentrazione della forza: mettervi in cerchio con le mani una sull’altra, fare un bel respiro e un urlo d’incoraggiamento alzando le mani verso il cielo, come nel basket. Dopo di che invita ognuno di voi a dire – nello stesso ordine in cui siete stati chiamati – una sola cifra. Il performer inserisce le cifre nell’ordine in cui voi le pronunciate e, incredibilmente, il lucchetto si apre! All’interno della cassa trovate un biglietto per una vacanza premio per ognuno di voi! C’era solo una possibilità su diecimila che l’esperimento avesse successo: singolarmente nessuno di voi era riuscito a raggiungere l’obiettivo desiderato, ma insieme sì! E non solo, ne avete condiviso i benefici! Questo sì che è “fare team”!

Noi 4 insieme indoviniamo la combinazione del lucchetto

 

Alex Le Fanu4. Come reagisce il pubblico ai due scenari?
Nel primo caso il coinvolgimento è generalizzato, ogni spettatore assorbe le informazioni in modo passivo (come accade quando si è al cinema o davanti alla TV) senza fare un’esperienza diretta. È veramente uno spettatore.
Nel secondo, invece, la performance è interattiva, il coinvolgimento è diretto, e ciò che il performer consegna alla platea non è una semplice storia di un altrove, ma un’esperienza vera e propria, vissuta qui e ora, che rende vivida la motivazione e la finalità del meeting.
Quale performer può creare un contesto che accenda l’interesse e la curiosità verso ciò che accadrà nel corso del meeting? Che ne costruisca il successo non solo sul puro entertainment, ma anche sulla partecipazione delle persone ai contenuti del messaggio?
Questo performer è il Mentalista.

5. Cosa può fare il Mentalista?
Il Mentalista è una persona in grado di riprodurre fenomeni che nell’immaginario collettivo sono associati a esperienze paranormali o, comunque, inspiegabili.
Ad esempio:
mentalistaLettura del pensiero: conoscere un’informazione nella mente di uno o più spettatori;
Trasmissione del pensiero: es. trasmettere un’informazione nella mente di una o più persone, influenzare una scelta;
Percezione extrasensoriale: es. vedere attraverso i muri, leggere un libro a distanza, indovinare in quale mano si nasconde una moneta…;
Identificazione: es. individuare il proprietario di un oggetto e descriverne il passato;
Predizione: conoscere in anticipo alcuni eventi futuri;
Controllo: piegare cucchiai e chiavi, rompere bicchieri, far variare il peso di oggetti comuni;
Invulnerabilità: camminare sui carboni ardenti, stendersi su un letto di chiodi;
Abilità: memoria straordinaria e risoluzione veloce di calcoli complessi o le due cose insieme.

ipnotismo

Magia? No, pura tecnica associata a personalità, carisma, eloquio. Si dice che il mentalista “utilizzi i cinque sensi per creare l’illusione dell’esistenza di un sesto“.
Ma al di là del sorprendente, il contributo insostituibile che il Mentalista dà alla riuscita dell’evento consiste nel mettere queste sue capacità al servizio del leading concept del meeting.

Il mentalista utilizza i 5 sensi per creare l'illusione di un sesto

 

6. Qualche altro esempio
Se il tema del meeting fosse l’importanza di avere una visione aziendale condivisa, il Mentalista potrà indurre tutta la platea, ciascuno per proprio conto, a pensare una certa parola, che si scoprirà essere la stessa pensata da tutti i partecipanti: quella parola pensata da tutti sarà il concetto chiave del meeting.
Ancora: se l’obiettivo del meeting fosse spiegare l’importanza della comprensione del linguaggio del corpo per riuscire a concludere un affare con successo, il Mentalista farà un esperimento con alcune persone scelte a caso, farà loro delle domande e capirà esattamente chi sta dicendo la verità e chi sta mentendo. Illustrerà poi nel dettaglio tutto ciò che egli ha osservato nelle loro espressioni facciali e nei loro movimenti e spiegherà come usare queste informazioni nella negoziazione commerciale. Così lo spettacolo diventa formazione vera e propria.

7.Il goal del Mentalista
Il mentalista è in grado, con le sue performance che alludono al paranormale, al magico, all’incomprensibile, di accendere la fantasia e soddisfare il desiderio di stupirsi, di concentrare l’interesse non solo sullo spettacolo, ma anche (e soprattutto) sul suo significato. Aggredisce il tema sui due fronti, del fantastico e del razionale o, se preferite, parla all’emisfero destro e a quello sinistro del nostro cervello.  Per questo il suo messaggio è così potente e destinato a durare di più nel tempo. E per questo contribuisce attivamente al successo dell’evento, sia sul lato del gradimento dei partecipanti (l’intrattenimento) sia su quello dell’efficacia ricercata dall’Azienda.

Il mentalista aiuta il successo del meeting. Crea gradimento e aumenta l'efficacia