Sexual harassment: piccolo manuale per meeting planners

Sexual harassment: piccolo manuale per i meeting planner

Dilaga lo scandalo delle molestie sessuali, anche ai meeting. Ecco un utile vademecum americano in 8 punti ad uso degli organizzatori di eventi.

Pare proprio che i casi di sexual harassment siano molto più frequenti di quanto si pensi. In seguito alla ricerca condotta su 250 meeting planners americani, che ha rivelato come circa il 66% degli intervistati abbia subito molestie sessuali nell’ambiente di lavoro, il blog americano Meetings & Conventions ha chiesto all’avvocato Jonathan T. Howe, partner senior dello studio legale Howe & Hutton, di preparare un breve vademecum ad uso dei meeting planner per fronteggiare i casi che si dovessero presentare ad un evento. Le raccomandazioni si possono applicare anche ai professionisti italiani.

Ecco le 8 cose da fare.

1. Prima dell’evento, incaricare una persona dello staff per la gestione di eventuali casi di molestie sessuali.

Sexual harassment: piccolo manuale per i meeting planner

2. In caso di denuncia, redigere un rapporto sugli incidenti, con i nomi della presunta vittima e del presunto autore (o le informazioni per identificarlo), la data, l’ora, il luogo e le circostanze dell’incidente, e una descrizione delle presunte molestie.

3. Cercare altre informazioni pertinenti, come i nomi di altre persone che potrebbero essere state coinvolte o aver assistito all’incidente.

4. In caso di danni fisici o minacce, chiedere alla presunta vittima se ha bisogno di cure mediche o desidera rivolgersi alle forze dell’ordine. Non intraprendere nessuna azione se non è richiesta dalla persona coinvolta.

Sexual harassment: piccolo manuale per i meeting planner

5. Specificare nel rapporto, se possibile, in che modo la presunta vittima ha risposto alle molestie, e aggiungere, sempre se possibile, una descrizione dell’incidente da parte del presunto autore.

6. Se non viene richiesto l’intervento di un medico né viene sporta denuncia, chiedere alla presunta vittima se vuole discutere del fatto con il presunto autore. Se la risposta è negativa, conservare le informazioni a verbale ma non fare nulla di più.

7. Se la risposta è positiva, organizzare un incontro privato tra la presunta vittima e il presunto autore, alla presenza del planner o del suo incaricato.

8. È importante astenersi dall’esprimere giudizi e opinioni personali, in ogni caso. Verbalizzare tutte le discussioni nel rapporto. Mantenere le informazioni riservate e confidenziali.

Sexual harassment: piccolo manuale per i meeting planner

L’avvocato Howe fa notare che questa è una lista parziale, con indicazioni di minima.
In effetti, sempre più aziende hanno politiche e procedure più dettagliate, che nel caso devono essere seguite. Il planner dovrebbe informarsi in anticipo sulla esistenza di specifiche procedure nei casi di sexual harassment

Spesso si dice che ogni storia ha tre protagonisti: la vittima, il colpevole e la verità. Per questo è importante accertare prima di tutto i fatti ed essere il più possibile imparziali. Nel clima che si è creato, non sono infrequenti i casi dubbi, le esagerazioni e addirittura le denunce di sexual harassment a scopo strumentale. In queste situazioni spiacevoli sarebbe utile essere assistiti e consigliati prima possibile da un legale, per evitare problemi all’agenzia organizzatrice e al planner responsabile del progetto.

Sexual harassment: piccolo manuale per i meeting planner

E comunque la parola d’ordine è sempre la stessa: non farsi trovare impreparati.